La rivoluzione russa: un impero in crisi è una sintesi delle più recenti ricerche degli studiosi russi e occidentali su un avvenimento che ha segnato la storia non solo della Russia ma del mondo intero.
Un libro importante che mette in discussione alcune interpretazioni sulla rivoluzione che ci hanno accompagnato per molti anni, prime fra tutte le cause che hanno portato allo scoppio di una rivoluzione che ha rovesciato l’intero sistema sociale russo. Una massa di fonti inedite infatti si sono resi disponibili dopo che nel 1991 l’Unione Sovietica è scomparsa dalle carte geografiche. Da allora molti storici hanno utilizzato quel materiale per ripensare la storia della rivoluzione.
Il libro è quindi un resoconto completo di ciò che accadde dal 1890 al 1928, dal collasso dell’impero zarista all’ascesa del Partito Bolscevico fino alle contraddizioni economiche e sociali dell’URSS degli anni Venti. L’autore, Stephen A. Smith, professore di Storia all’Università di Oxford, va però oltre la semplice analisi. Smith accompagna il lettore in un percorso che analizza in modo approfondito la natura stessa di un potere che non è riuscito a evolvere e che ha finito così per disintegrare l’intero ordine sociale.
L’originalità del lavoro dell’autore è anche quello di guardare la rivoluzione d’ottobre da una prospettiva euroasiatica, eliminando così tutte le sovrastrutture della visione eurocentrica a cui siamo stati abituati. L’attenzione non è quindi solamente focalizzata sui rapporti tra Russia e Europa, ma vengono coinvolti anche il Caucaso, la Siberia e l’Estremo Oriente.
Il volume non è scritto per i lettori specialistici, anzi. Il professore Smith adotta uno stile didascalico ma scorrevole per far entrare il lettore nel mondo della società russa dell’epoca. Perché la realtà è sempre complessa e le spiegazioni semplicistiche non aiutano a comprenderla.
“Ci sono stati degli eccessi, si intende, ma non è in quelli che va ridotto tutto il senso della questione. E il senso sta invece nei diritti dell’uomo, nell’emancipazione dai pregiudizi, nell’uguaglianza di tutti i cittadini.” Lev Tolstoj, Guerra e Pace