“Il Ragazzaccio”, la storia di Felix e di Abreu

Il protagonista di questa storia è un bambino.
Un bambino qualunque, come tutti i bambini.
Un bambino speciale, come ogni bambino.
Ha due gambe, due braccia, due occhi come la pece e una testa che sembra una nuvola nera, piena di capelli riccissimi.
Grigio, invece, è il suo paltò, troppo grande per lui e di seconda mano, e grigi sono i suoi pensieri, intrisi di tristezza e di povertà.

«Quel bambino era cresciuto così: con qualche canzone, poco cibo, rare parole e scarsissimi baci e carezze», si legge.

Un tempo, almeno, aveva un nome, ora Felix ha perduto anche questo e per tutti è solo più Il Ragazzaccio. Forse è successo perché una volta, per fame, ha rubato una pagnotta al fornaio e, per freddo, un paio di calzettoni stesi ad asciugare sui fili del bucato.

Ma non era l’unico perché «c’erano tanti bambini come lui dalle sue parti».

Il metodo “El Sistema”

Angeliki Darlasi, pluripremiata autrice greca di letteratura per ragazzi e per l’infanzia, parte dal vissuto del protagonista di questo albo illustrato, il giovane Felix, per scrivere un racconto che si ispira alla vera storia di Josè Antonio Abreu (1939-2018), direttore d’orchestra, economista e fondatore del metodo “El Sistema”.

L’educazione musicale collettiva, fornita in modo gratuito e capillare ai bambini di tutti i ceti sociali, per il venezuelano Abreu è stato il mezzo attraverso cui salvare dalla strada e dalla povertà tantissimi minori, chiamati a far parte di orchestre sinfoniche e cori, attraverso impegno e partecipazione.

Un progetto, per certi versi utopico e visionario, in cui il suo fondatore ha visto nell’organizzazione dell’orchestra – intesa come una comunità che accoglie e unisce – la società ideale e nella musica, che invita all’ascolto reciproco, alla condivisione e al rispetto, uno strumento di riscatto sociale, di crescita individuale e di solidarietà.

Nel 1975, insieme ad alcuni amici musicisti e a un primo gruppo di bambini, Abreu creò la prima orchestra e da quel nucleo fondativo è nata anche l’Orchestra Simon Bolivar, la più conosciuta del Venezuela.

Povertà è sentirsi Nessuno

Nel documentario El Sistema – Saving Lives di Yorgos Avgeropoulos, Abreu affermava:

«Povertà non è solo mancanza di nutrimento e di riparo. Povertà è sentirsi Nessuno. Povertà è non avere una propria identità. La musica, far parte di un’orchestra, suonare, cantare fanno nascere nel bambino fiducia in sé stesso e un sano e positivo amor proprio che lo aiuterà a tirarsi fuori dalla povertà. Perché, non appena prende in mano uno strumento musicale, il bambino smette di essere povero. Un bambino con un violino non è povero! Perché il violino lo porterà su una strada di maggiore ricchezza intellettuale».

Anche nel caso di Felix sarà il suono di un violino a segnare l’inizio della risalita.

Il ragazzaccio, edito da Camelozampa, è un piacevole albo, illustrato da Iris Samartzi e tradotto da Tiziana Cavasino, utile per avvicinarsi al metodo didattico-pedagogico-musicale “El Sistema”. Un progetto che, nonostante gli ottimi propositi, la diffusa capillarità ottenuta anche al di fuori del contesto venezuelano e i molti premi, non è riuscito negli anni a rimanere esente da alcune dure critiche [età consigliata dai 9 anni].

Il Ragazzaccio

Angeliki Darlasi (testo) – Iris Samartzi (illustrazioni)
Camelozampa, 2024
pp. 64, 18 euro

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